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Giornata mondiale della Voce: dalle storie parlate, passando per i podcast fino all’arrivo di Clubhouse, l’evoluzione dell’importanza della voce nella tua strategia digitale.

Se apri un social media qualsiasi, cosa trovi? Stories, video, suoni: sono tutte voci.
La voce è un formato particolare di cui si avvale la comunicazione oggi. Perché? Perché è l’unico a non essere scomparso negli anni, facendosi assorbire dai nuovi media, anzi si è ritagliato il suo spazio e rispetto. 

Pensandoci infatti, a parte i giornali, uno dei primi medium a comparire nella società moderna è stata la radio, poi la televisione. Tra questi media tradizionali ad oggi l’unico a non essere stato del tutto sostituito dal digitale è la radio con le sue peculiarità: la voce e la sua capacità di aggregare le persone, generando fiducia e coesione. 

Ma come ha fatto la voce ad adattarsi da un contesto all’altro fino ad essere tutt’ora il mezzo più efficace con cui comunicare? Scopriamolo insieme in questo viaggio attraverso uno dei mezzi più potenti di sempre: la nostra voce.
 

 

Photo by Anmol Arora on Unsplash

Perché la voce è il formato più efficace per la tua strategia di comunicazione e marketing?

Con l’evoluzione digitale degli  ultimi decenni, la comunicazione pubblica e tra privati ha completamente cambiato forma ed abitudini. Mentre i giornali e l’editoria classica hanno perso piede, si è vista un’attenzione sempre maggiore al visivo e alle immagini che ha raggiunto il suo punto massimo con Instagram. Tuttavia, nello stesso social ha trovato spazio anche la voce, tramite le Instagram Stories.

Infatti – e chi è pratico di social media lo sa bene – queste oggi hanno un valore chiave in ogni strategia di crescita digitale e ancora di più se fatte parlate. Perché? Per gli effetti che l’uso della voce provoca sul prossimo.

In una società sempre più mediata da schermi, tecnologie ed immagini artificiali, la voce rimane l’unico legame ed immutabile con la realtà. Questa caratteristica fa si che l’uso della voce nelle comunicazioni digitali crei automaticamente vicinanza e fiducia nel tempo. Inoltre, a differenza delle immagini, non obbliga a mostrarsi pur garantendo un grado di partecipazione maggiore del solo testo scritto.

Ecco perché infatti è adesso in atto una nuova evoluzione digitale con la voce come focus principale.  

La digitalizzazione della voce: 5 modi con cui puoi introdurre la voce nella tua strategia digitale.

Oltre che le Stories di Instagram, Facebook e a breve anche Linkedin, la voce entra prorompente nel mondo digitale ritagliandosi i suoi spazi e la sua importanza, ottenendo grandi risultati. Vuoi anche tu introdurre il formato della voce nella tua strategia digitale ma non sai come farlo?

Ecco 4 modi con cui introdurre la voce nel digitale:

1) Podcast: letteralmente  una trasmissione radio digitale, ma non solo. Sono tantissimi i brand, attività e profili che hanno costruito tramite dei podcast un’autorevolezza tale da essere oggi conosciuti in tutto il web. Dal podcast “Venti” (inserire link se esiste a sito di riferimento) a “Will” (inserire link se esiste a sito di riferimento), non esiste argomento che non riesca a sfruttare questo format, approdando su Spotify o simili. Di cosa parlare? Del tuo settore, dei tuoi interessi, di attualità… di tutto ciò che interessa il tuo target che in questo modo può conoscerti ed ascoltarti durante la sua quotidianità.

2) Audio TikTok-Reels: sono finiti i giorni in cui si diceva “tanto  è il social dei balletti e dei giovani”. L’ascesa del nuovo social TitTok sembra inarrestabile ma quel che dall’esterno si tende a non vedere è l’evoluzione che sta avendo a livello di contenuti.
Cosa c’entra questo con la voce? 

Bene, oggi Tiktok non ha solo canzoni e balletti ma audio, battute, discorsi brevi, pungenti e condivisibili da chi si rispecchia in quanto viene detto. Queste parole infatti, registrate direttamente dall’App e integrate in una strategia apposita, diventano audio potenzialmente virali a costo zero.
E’ questo il potere della voce oggi, la spontaneità diventa virale.

Inoltre, si può anche riproporre quell’audio sui Reels di Instagram una volta diventato virale o diffuso su TikTok: diciamocelo, gli audio più famosi di Instagram sono prima famosi su TikTok, basta saper sfruttare bene questo vantaggio.

 

Photo by Etienne Girardet on Unsplash

3) Video tutorial YouTube: il problema principale che riscontriamo spesso in chi ci richiede una consulenza qui in InnoBrain Studio è che crede di non avere nulla da comunicare. Questo è l’errore più diffuso: ogni professionista, attività o brand si distingue per delle competenze, conoscenze e qualità che altri non sanno.
Perfino il consiglio per te più banale può essere utile per chi ti segue: condividi le tue conoscenze con tutorial pratici, dove non serve per forza inquadrarsi in viso ma spiegare bene a parole, con calma e fermezza come fare.

Un’app di registrazione schermo, un microfono e ottieni un contenuto di valore da poter tagliare e rivendere anche in altre app, come reels, guida o corso.

4) Considerare le ricerche vocali nell’ottimizzazione SEO del tuo sito:  a dimostrazione di quanto sia importante la voce nel digitale, c’è la diffusione a macchia d’olio degli assistenti vocali come Amazon Echo con Alexa, Google Home, Siri etc… Come questi possono essere utili alla nostra strategia digitale?
We are Social (inserire link se esiste a sito di riferimento) ci conferma che la voice search è la modalità di ricerca del 45% degli utenti e per questo necessita uno studio apposito nell’ottimizzazione SEO della nostra presenza online.

Riflettendoci, infatti, quando chiediamo ai nostri assistenti digitali di cercare qualcosa per noi non usiamo le stesse “Query” di quando digitiamo normalmente le parole e per questo le parole chiave indicate devono essere adatte a questa nuova fetta di mercato ancora sottovalutata.

 

Photo by William Krause on Unsplash

5) Clubhouse: parlando di voce e digitale sembra quasi scontato ormai parlare di Clubhouse, il social nato e dedicato interamente alla voce. La sua fama è esplosa all’improvviso in Italia per poi scemare nell’indifferenza in poco tempo, arrivando ad oggi ad essere, appunto, quasi scontato. Ebbene, nonostante ciò parlarne e considerare il nuovo social è un’opportunità fondamentale per il tuo network. 

Basti pensare che perfino Ikea ha creato delle “Rooms” sul social, giocando sul concetto di “Stanza” virtuale con “stanza” d’arredamento. Ecco, qui troviamo la dimostrazione di come non importa il settore, il prodotto o l’argomento: la voce permette di parlare di tutto con tutti gli interessati

Inoltre Clubhouse apporta, nella breve durata della sua fama in Italia, una novità notevole nel mercato digitale: la contemporaneità. A differenza degli altri social infatti, l’uso di Clubhouse non esclude gli altri social. Puoi scrollare il tuo feed Instagram ascoltando la tua stanza preferita e partecipando attivamente.

Cosa significa questo per la tua strategia? Oltre a poter ampliare il tuo network, fidelizzare la tua attuale community e crescere organicamente, potresti anche guadagnarne in doppia visibilità se saprai costruire una strategia tale da sfruttarne le potenzialità. 

Inoltre, a testimonianza di quanto il suo approdo sullo scenario dei social abbia cambiato il mercato si nota come nonostante la poca durata della sua fama sia già stata copiata dai tutti gli altri social: Facebook, Telegram, Twitter… Non c’è miglior sintomo di successo che vedere “la concorrenza” copiarti. In previsione di tali aggiornamenti, hai già pensato a come sfruttare la voce nella tua strategia di marketing

Per quanto ci piacerebbe continuare a fare due chiacchiere con te a riguardo, la voce è un elemento che ancora pochi apprezzano, concentrandosi sul visuale, la grafica e le animazioni che sono il  presente. Vogliamo introdurti a questo spiraglio di futuro, dove poter sperimentare insieme il cambiamento in atto. Tu cosa preferisci? Creare altre immagini o accendere il microfono?  

Scalda la voce, e comincia da noi: ti aspettiamo nella nostra Room!


Ti aspettiamo nella nostra Room
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Clelia

Author Clelia

Ha sempre in mano una penna o una matita, fisica o digitale che sia, con una sola parola d’ordine: scrittura creativa. Nella scrittura e nell’arte ha sempre preso scelte originali, portandola a ideare un intero murales a soli 13 anni. Oggi queste parole chiave la accompagnano nelle sue giornate dietro il suo amato smartphone, ad inseguire ed apprendere tutte le novità dei social per essere la digital content creator più sul pezzo che potessimo trovare: d’altronde, la generazione Z non si smentisce mai

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