Perché ci sono profili che generano centinaia di richieste al mese ed altri nessuna? Aprire il tuo profilo non basta per trarre il massimo da Instagram per aziende e personal brand.
I continui aggiornamenti dell’algoritmo di Instagram o il cambiamento della policy non ti lasciano scampo: devi conoscere le logiche e best practice del social per ottimizzare la tua presenza social, aumentando le interazioni, l’engagement e di conseguenza anche le conversioni!
Ovviamente, inutile dirlo, devi avere un contenuto o un prodotto che abbia un mercato in crescita ed un pubblico interessato; altrimenti nessun social potrà funzionare “magicamente” come molti guru del web fanno credere. Come ottimizzare quindi una strategia social su Instagram? Vediamolo insieme in questo articolo.
Instagram nella strategia di aziende e personal brand: come e perché?
Per capire come la strategia social per aziende e personal brand bisogna ricordare il contesto. I social media, infatti, non rispondono ad una richiesta consapevole: sono portali dove le persone navigano per diversi motivi, dallo svagarsi, al trovare informazioni utili ed interessanti, ispirazione o aggiornamenti su temi a loro utili.
Spesso un’azienda o un personal brand che vogliono utilizzare i social come piattaforme di business faticano a capire che il modo migliore per vendere su Instagram è “non vendere”, almeno non direttamente. Il termine stesso “social media” fa riferimento alla forte componente sociale: qualsiasi sia la piattaforma di tuo interesse, non potrai vendere se prima non crei una relazione con gli utenti.
In particolare, i contenuti del tuo piano editoriale per Instagram devono rispondere a quattro bisogni principali: intrattenere, educare, informare ed ispirare.
Immagina Instagram come una piazza gremita di persone che vogliono soltanto fare una passeggiata, chiacchierando con amici e sentendo le novità della città; pubblicare subito e soltanto contenuti di vendita sarà come fare volantinaggio, e sappiamo bene che gran parte di quel materiale finirà nei cestini.
Che cosa dobbiamo pubblicare quindi per costruire questa Relazione? Per prima cosa dobbiamo capire chi è il nostro interlocutore di riferimento: non tutti possono essere interessati al nostro prodotto e servizio, per questo serve identificare la nostra nicchia!
La nicchia su instagram: guida per aziende e personal brand
In ogni piano di business strategico esiste quello che definiamo il “Target”, sui social diventa “nicchia”, ma non è una corrispondenza perfetta. Mentre nel target ci si focalizza soltanto su posizione geografica, età, professione e sesso, la targetizzazione social è più “qualitativa”.
Una nicchia, infatti, è la macro (o meglio, micro) area tematica di cui si fa parte e che deve essere rispettata non soltanto nei contenuti condivisi, ma anche negli hashtag, nei profili seguiti e nelle interazioni che facciamo.
Per trovare la propria dobbiamo partire analizzando il nostro prodotto e servizio. Immaginando un ristorante, la risposta più semplice sarebbe “Food”, un termine che però dobbiamo approfondire.
Infatti, analizzato il nostro prodotto e il target a cui potrebbe interessare maggiormente potremmo posizionarci nella nicchia: fast-food, organic food, mignon food, healthy food etc…
Questa micro distinzione ci aiuta a selezionare gli argomenti più pertinenti per il nostro target ed i punti di forza del nostro prodotto e servizio su cui basare il gancio della nostra comunicazione social.
Attenzione però, la nicchia riguarda più noi che il nostro target: deve essere coerente con il nostro business in modo da riuscire a rimanere coerenti nelle nostre azioni.
La nostra coerenza deve persistere non soltanto nei contenuti, didascalie ed hashtag ma anche nei profili che seguiamo e con cui interagiamo in quanto aiuta il social a capire di cosa parliamo e a mostrarci al target di conseguenza. Gli utenti, invece, possono seguire e far parte di tante nicchie quanti sono gli interessi che un essere umano può avere.
Ipotizzando che il nostro target sia ad esempio un Imprenditore, mentre noi faremmo parte della macro-nicchia dei “Servizi” – da specificare in base al singolo settore – lui probabilmente seguirà anche altre tipologie di pagine: sportive, di food, di attività per la famiglia, automobili etc…
Impariamo ad osservare e considerare il nostro target nelle sue particolarità per studiare un piano marketing completo che sappia utilizzarle per perfezionare i punti di contatto e la comunicazione.
Una volta trovata la nostra nicchia, la prima cosa da definire ancor prima dei post, è la nostra Bio – la descrizione del nostro account Instagram.
Instagram per aziende e personal brand: cos’è la bio e come ottimizzarla
Instagram per aziende e personal brand ha pochi elementi comuni a livello strategico, ma tra questi c’è sicuramente la bio. Si tratta di quelle poche righe che vediamo in alto quando visitiamo il profilo Instagram di qualcuno.
Contiene tutte le informazioni utili all’utente per sapere a colpo d’occhio chi siamo ma soprattutto perché dovrebbe seguirci, cosa possiamo fare per lui con i nostri contenuti.
Si tratta di una sezione con caratteri limitati ma che diventa fondamentale nella conversione dei visitatori in followers – il primo step per iniziare a costruire la nostra community!
Per sfruttarla al meglio è importante evitare alcune pratiche diffuse che danneggiano il profilo:
- Inserire Caratteri particolari: non tutti i device possono leggerli e rendono poco immediato il testo;
- Inserire tag di altri profili o attività, anche se sono nostri: veicolano il nostro traffico altrove;
- Evita troppe emoji: trova poche e giuste parole per descriverti, ci dobbiamo presentare non creare un’enigma!
- Inserire hashtag: occupano spazio senza portare alcun giovamento non facendo comparire comunque il profilo a più persone;
Spesso si crede che utilizzare gli hashtag nella Bio aiuti il posizionamento del profilo in una determinata nicchia, ma non è così. Un’utile soluzione, invece, è inserire delle parole chiave inerenti al nostro settore nel nome dell’account così che quando qualcuno cerca, ad esempio, “Agenzia di comunicazione Bologna”, il nostro profilo compaia tra i suggeriti.
Come adattare queste best practice alla bio Instagram per aziende e privati? Vediamo insieme degli esempi pratici direttamente dai nostri clienti!
La bio instagram per aziende e personal brand: esempi pratici
Lasciamo da parte claim, citazioni e tutti gli elementi sopra elencati. Dividiamo la Bio in tre piccole righe di testo, ognuna con 5-7 parole all’interno.
- Nella prima diciamo chi siamo
- Nella seconda cosa facciamo per l’utente sui nostri profili
- Nella terza invitiamo all’azione, per lo più il segui ma anche visita il link etc…
Credi che lo spazio non ti basti? Vediamo degli esempi pratici dal nostro portfolio!
Questa è la bio di un medico veterinario specializzato nella podiatria equina che si rivolge per lo più ad un mercato francofono.
La sua bio dice: “Consigli, casi studio ed assistenza per il trattamento e la prevenzione delle patologie del piede del cavallo. Per info, corsi e consulenza (icona che indica il cliccare sul link)”.
Per lui abbiamo studiato una strategia Instagram per personal brand, in particolare per far crescere il suo personal brand online di pari passo alla sua già nota professionalità offline.
I contenuti creati per i suoi profili sono finalizzati all’educazione, informazione ed intrattenimento rispecchiando le passioni ed il carattere del Dott. Lorenzo D’Arpe attraverso rubriche come:
- Cavalli che hanno fatto la storia
- Tips Veterinarie
- Definizioni di termini specifici
- Casi studio
Queste rubriche raccolgono decine e decine di post che ogni mese vengono visti da utenti nuovi singolarmente, facendoli atterrare sul profilo. Attraverso la bio – in francese, visto il target principale di riferimento – avranno subito un abstract di cosa trovare sul profilo con una call to action verso il sito web.
Come vediamo, qui sembrerebbe mancare la prima riga della struttura suggerita, in cui diciamo chi siamo. Essendo una sotto-nicchia molto ristretta, il chi siamo emerge da diversi elementi presenti nel testo come “patologie del piede del cavallo” e “consulenza”, mentre il titolo professionale è ben visibile nel nome dell’account.
E se invece dobbiamo creare la bio di un’attività commerciale, locale o di un’azienda di servizi? Prendi spunto dalla nostra!
Sfruttando sempre il nome dell’account sia per il posizionamento, che per la SEO social e il risparmio di caratteri, in poche righe ti diciamo cosa possiamo fare per te, quali contenuti troverai e perché devi seguirci!
Ancora non ci segui? Cosa aspetti: clicca qui e segui in diretta la strategia social dei nostri canali!