“Stai sempre attaccato a quel telefono” è la frase che ti rivolgono più spesso amici e familiari?
Forse ti serve un periodo di Digital Detox.
Letteralmente, significa “disintossicarsi dal digitale” e se stai dicendo “io non ne ho bisogno” ecco alcuni dati che ti faranno cambiare idea:
- Passiamo il 30% della nostra giornata a “distrarci” con il digitale; praticamente veniamo distratti da notifiche, post, novità o semplicemente “scroll” passivi sullo schermo ogni 180 secondi;
- Per compensare questo tempo, lavoriamo ogni giorno 2 ore in più per portare a termine i compiti da cui siamo stati distratti;
- Una ricerca di Microsoft riporta che un lavoratore distratto da una notifica email, impiega circa 24 minuti prima di tornare a concentrarsi. E la concentrazione dura solo 180 secondi.
- L’Ansa riporta che 9 persone su 10 soffrono della sindrome della vibrazione fantasma, cioè la sensazione che il telefono squilli o vibri anche quando non è cosi;
- Negli Usa, 1000 persone sono rimaste ferite per aver sbattuto contro degli oggetti a causa dello smartphone.
Questi dati hanno visto un’accelerazione dal 2016 e con il diffondersi delle misure restrittive dell’ultimo anno, la situazione non fa che peggiorare. Ecco perché da qualche settimana si vedono anche in televisione degli annunci da parte di servizi di ascolto per le dipendenze dal digitale e dai social, oltre che una maggiore attenzione sul tema del Digital Detox. Ma in cosa consiste e perché è cosi discusso?
E’ quello che ti raccontiamo in questo articolo, scopri:
- Cos’è il Digital Detox?
- Perché si parla tanto del Digital Detox?
- Tecniche e metodi per fare Digital Detox: la tua pausa dal digitale non solo in vacanza ma tutti i giorni.
Cos’è il Digital Detox?
Molto spesso in queste settimane ti sarà capitato di vedere sempre più profili, soprattutto di chi lavora nel digitale, parlare di Digital Detox: sembra un paradosso, vero? Invece non lo è.
Il Digital Detox è un’esigenza di salute per il benessere del nostro corpo, proprio come un Detox alimentare o un periodo di riposo dopo attività stancanti. Da questo punto di vista capiamo come, da esseri umani, ci è molto difficile vivere giornalmente un Digital Detox, cosi come ci è difficile adottare sempre e costantemente un’alimentazione impeccabile o un perfetto regime di sonno; ciò non significa però che non dobbiamo fare del nostro meglio per adottare un comportamento bilanciato.
Infatti il Digital Detox non equivale ad abbandonare ogni tipologia di tecnologia, estraniandoti per sempre dalla realtà del 21esimo secolo. Si tratta bensì di “Un periodo di tempo nel quale una persona rinuncia volontariamente ad utilizzare dispositivi digitali come cellulari o computer, al fine di ridurre lo stress e focalizzarsi sulle interazioni sociali nel mondo reale.” Tale periodo di cui si parla può variare, da 2 ore a 2 settimane, mesi o quanto la persona desideri.
Perché è nata la necessità di questo Detox? L’uomo è un animale abitudinario, e come tale quando vede la sua quotidianità sconvolta fatica a ri-adattarsi: ecco cosa è successo con l’avvento repentino del digitale nelle nostre vite. Infatti, a differenza dei media tradizionali che hanno visto un avanzare medio-lento ma costante nella società, il digitale è approdato nelle nostre vite in pochissimi anni. Possiamo vederlo anche nei dati correlati alla dipendenza dalle tecnologie: nel 2009 vi era “soltanto” il 5% dei giovani tra i 14 e i 21 anni moderatamente dipendente da internet, e lo 0,8% seriamente dipendente; ad oggi assistiamo a dati che superano il 40% con un’impennata decisiva nel 2016. In 7 anni, nel digitale, sono avvenuti cosi tanti cambiamenti ed innovazioni che la popolazione mondiale non ha saputo come coglierli, portando, soprattutto i giovanissimi, a sviluppare un rapporto con il nuovo mondo della rete sempre più disfunzionale.
I rischi di tale approccio non sono soltanto lo spreco del proprio tempo in attività dannose, ma anche il cyber bullismo e la sottovalutata sovra-stimolazione cognitiva. Infatti, l’attività di scrollare il feed di Instagram, la bacheca di Facebook o quant’altro, seppur ci possa sembrare rilassante e quasi anti-stress, in realtà comporta un sovraccarico delle nostre capacità celebrali. Ogni schermata che facciamo scorrere, infatti, nasconde molti più stimoli di quanti ne riusciamo a vedere consciamente: bit di luci, testi, frame di contorno, immagini, video, contenuti… Tutte informazioni da cui siamo bombardati ad ogni “scroll”.
Cosa comporta questa sovra-stimolazione? Perché non dobbiamo stare costantemente connessi alla rete?
Perché si parla tanto del Digital Detox: i rischi della dipendenza dalle tecnologie e dal digitale.
Hai presente la sensazione di quando, intorno alle 18, dopo una giornata passata davanti il pc, alzi gli occhi dallo schermo e fatichi a mettere a fuoco ciò che vedi? I danni alla vista sono il più esterno dei danni causati dall’eccessivo uso delle tecnologie e dal digitale, ma ne esistono di altri molto più silenziosi e dannosi. Tuttavia, parlare di dipendenza dalla tecnologia è fin troppo vago per poter approfondire i danni che vengono causati ogni giorno nel mondo. Infatti esistono diverse dipendenze legate a questo ambito, ognuna legata ad uno o più disturbi psico-sociali correlati. Le più comuni e diffuse sono:
1) La social network addiction e la friendship addiction: si manifesta come l’ossessivo aggiornamento di ogni piattaforma di connessione con altre persone, utenti ed “amici virtuali”. Questo comporta l’abbandono progressivo dei rapporti sociali reali, preferendo sempre più quelli virtuali, fino alla manifestazione della FOMO – Fear of missing out – la paura motrice di ogni social network, denunciata apertamente dal noto documentario di Netflix “The social dilemma”. (Link se esiste)
2) La information overloading addiction: si manifesta con una ricerca continua, costante ed ossessiva di notizie ed informazioni, al fine di raggiungere il massimo aggiornamento possibile tramite il web surfing, cioè passando da un sito all’altro. Il risultato di tale dipendenza è il progressivo calo della soglia di attenzione, l’auto isolamento e la dissociazione psicologica che porta a disturbi mentali.
3) Dipendenze “net-compulsion”: sono tre macro dipendenze che si manifestano tramite comportamenti ed azioni compulsive svolte in diversi ambiti e senza consapevolezza dall’utente. A questa categoria appartengono la cybersexual addiction, lo shopping compulsivo e la dipendenza da videogioco.
Per queste dipendenze, la soluzione non è il Digital Detox, in quanto queste sono vere e proprie patologie che meritano la stessa cura ed attenzione che si dedica all’alcolismo, alla tossicodipendenza e altri rapporti di dipendenza disfunzionale. Se ti riconosci in una di queste dipendenze, prendine consapevolezza e rivolgiti ad uno dei sempre più diffusi sportelli di ascolto ed aiuto.
Se pensi di avere una dipendenza ti suggeriamo di metterti in contatto con il Dott. Marco Masi Psicologo a Bologna.
Il Digital Detox d’altro canto è comunque un comportamento d’aiuto, una prevenzione della dipendenza ed una consapevolezza del corretto comportamento nei riguardi delle risorse che il digitale ci mette a disposizione. Ma non preoccuparti, puoi introdurre il Digital Detox nella tua quotidianità.
Tecniche e metodi per fare Digital Detox: la tua pausa dal digitale non solo in vacanza ma tutti i giorni.
Queste sono le settimane in cui più si utilizza il termine “Digital Detox”: quanti creator hai sentito “scusarsi” per essersi assentati dalle consuete storie giornaliere sui social, dicendo di star facendo “Digital Detox” per qualche ora, o una sola sera?
Ecco, sottolineando come in ogni caso non ci si debba scusare per aver messo da parte il proprio smartphone per godersi la vacanza, vogliamo suggerirti delle attività, attenzioni o “distrazioni” per aiutarti a fare lo stesso, disintossicandoti dal digitale non solo in vacanza.
1) Creati uno spazio senza schermi: che tu sia in ufficio, in casa o in vacanza, organizza un angolo del tuo spazio senza schermi. In quello spazio tu potrai passare le tue pause, dedicandoti ad altri hobby. Ad esempio ascoltare dei vinili, leggere dei libri, cucire, meditare, disegnare… Tutto purché sia fatto senza supporti tecnologici.
2) Meditare ascoltando della musica: ad esempio ti suggeriamo di provare questo esperimento di meditazione proposto dal nostro creativo Christian Carlino con il suo progetto Christian DeLord.
Segui questi semplici passi:
- Scarica il brano “Ritorno all’Uno (Orchestral)” gratuitamente cliccando su questo link https://bfan.link/ritorno-alluno
- Trova una posizione comoda ed assicurati che nessuno ti disturbi per questi 3 minuti
- Fai un paio di respiri profondi ed osserva il luogo dove ti trovi
- Fai partire il brano, chiudi gli occhi per questi 3 minuti, rimani in ascolto di quello che senti, che percepisci o che vedi ad occhi chiusi
- Finita la sessione annota a penna su un tuo quaderno personale le tue sensazioni
- Ripeti questo esercizio per una settimana e nota i miglioramenti che avvengono in te
Se pensi che tutto questo abbia un senso e ne hai beneficiato condividi questi passaggi con altre persone. Mai come in questo momento storico abbiamo bisogno di creare momenti benefici per tutta l’umanità. ❤️
Per saperne di più visita il sito di Christian DeLord, clicca qui.
3) Pianifica degli obiettivi Detox giornalieri: come ogni dipendenza, non puoi aspettarti di passare dall’utilizzare lo smartphone o il pc 10 ore al giorno, al non usarlo per 5 ore di fila senza fatica.
Il passaggio deve essere graduale e consapevole, ecco perché pianificare delle piccole azioni Detox ogni giorno può aiutarti. Un esempio? Se ti svegli alle 7 del mattino, il Lunedì impegnati a non controllare il telefono fino alle 9 del mattino; il Martedì dedicherai un’ora della tua pausa pranzo alla meditazione o ad una passeggiata priva di smartphone… e cosi via.
Sei pronto per depurarti? InnoBrain ti offre una playlist da cui partire per accompagnarti nella meditazione!